Rassegna Stampa
La Juventus non è responsabile per il tifoso romanista ferito

Tratto da La Repubblica, 5/6/2007

"Le società di calcio non possono essere ritenute responsabili per gli episodi violenti che accadono tra tifosi dentro lo stadio". Lo ha stabilito la corte d' appello che ha ribaltato una sentenza del 2005, in cui la Juventus era stata condannata a risarcire con 100 mila euro un sostenitore della Roma colpito dal lancio di un fumogeno. Walter C., il 6 maggio 2001, durante la partita Juventus-Roma nello scoppio aveva perso l' indice della mano destra. Aveva fatto causa e in primo grado, nel 2005, il giudice Ombretta Salvetti aveva condannato la Juventus. In appello l' avvocato Massimo Fossati ha dimostrato che la società aveva operato nel più assoluto rispetto di ogni previsione, adottando tutti gli accorgimenti per evitare che le tifoserie venissero a contatto. I giudici Prat, Riccomagno e Sabbione gli hanno dato ragione: "non si può pretendere di blindare lo stadio, e non si può assicurare la preclusione del fenomeno di lancio di oggetti." - (s. m)

 
Scontri allo stadio, Juve senza colpa.

Tratto da Leggo, 5/6/2007

Nel 2001 al Delle Alpi un tifoso giallorosso perse un dito: società scagionata in appello.
Un petardo lanciato allo stadio gli aveva fatto perdere un dito della mano destra. Walter C, tifoso romanista, aveva portato in tribunale la Juventus. In primo grado, nel 2005, aveva vinto la causa e la dirigenza bianconera lo aveva risarcito con 100 mila euro. Ma ora, in appello, la sentenza è stata ribaltata: secondo i giudici le società di calcio non possono essere ritenute responsabili per gli episodi che avvengono all'interno dello stadio.

Era stata una sentenza clamorosa, che aveva alquanto spaventato l'industria del calcio: secondo il giudice monocratico Ombretta Salvetti infatti la Juve andava condannata perchè una partita così a rischio come quella contro la Roma, il 6 maggio 2001, doveva essere giocata in uno stadio più sicuro del Delle Alpi. Quel giorno si disputava l'incontro che poi avrebbe portato allo scudetto la squadra giallorossa: a Torino erano arrivati 10mila tifosi romanisti (di cui 6mila senza biglietto), e il match, finito 2-2, era stato infuocato. Le tifoserie avversarie avevano preso a lanciarsi fumogeni e oggetti di ogni tipo. Walter C, era stato raggiunto da un grosso petardo lanciato dalla curva nord verso il settore ospiti: aveva una gamba ingessata e non aveva fatto in tempo a scansarsi. Dopo averlo afferrato, gli era esploso in mano: perse l'indice della mano destra.

In appello, però, l'avvocato Massimo Fossati ha dimostrato che la Juve aveva operato nel più assoluto rispetto di ogni previsione, adottando tutti gli accorgimenti possibili per evitare che le tifoserie venissero in contatto. I giudici Prat, Riccomagno e Sabbione gli hanno dato ragione perchè "non si può blindare lo stadio, e non si può assicurare la preclusione del fenomeno del lancio degli oggetti". La Juventus ha ora chiesto indietro, simbolicamente, 5000 euro al tifoso romanista.